Le preziose tradizioni delle lavorazioni del formaggio non sono andate perdute grazie al metodo artigianale tramandato di padre in figlio. Nel tempo, i nipoti Jari e Alice hanno saputo valorizzare al meglio l’attività familiare apportando delle migliorie per rinnovare l’azienda impiegando gli strumenti più idonei alla produzione. L’obiettivo è ottenere infatti un perfetto equilibrio tra passato e presente, tra tradizione e innovazione. Alcune fasi del ciclo produttivo infatti sono realizzate ancora a mano, altre solo con appositi macchinari questo a beneficio della qualità del prodotto finale.
La produzione comprende una vasta gamma contraddistinta dal sapore di una volta perchè molte ricette sono state elaborate da nonno Giulio. I due prodotti più rappresentativi sono la “toma d’alpeggio”, fatta con il latte crudo scremato e stagionata da 60 a 180 giorni e la “rovarnerina”, i cui aromi rispecchiano la dieta degli animali, oltre alla stagionatura che avviene in grotte naturali. Tra i molti vi sono i formaggi freschi come la soffice crescenza e poi yogurt in svariati gusti, burro e latte fresco di vacca e di capra.
L’azienda ha ottenuto dalla regione Piemonte, previo sopralluogo ispettivo corredato dal parere favorevole sull’idoneità ai requisiti igienico-sanitari e strutturali dell’impianto effettuato dal Servizio Veterinario dell’ASL n°9:
- Il riconoscimento dei centri e stabilimenti ai sensi dall’art. 10 del DPR 54 14/01/97 per l’attività: stabilimento di trasformazione in Settimo Vittone, Frazione Cesnola 30
- numero di riconoscimento: 650
- certificazione biologica dell’azienda agricola e della cooperativa n° I2033 / I2324